Il Project Management è una specializzazione per profili tecnici o non solo? Nel 2022 si conferma il trend che vede, tra le figure manageriali più ambite, quella del Project Manager.
Negli ultimi due anni la figura del Project Manager si è evoluta notevolmente andando oltre le caratteristiche con cui nasceva; se infatti negli anni 70 si rivolgeva principalmente a figure provenienti dall’ingegneria meccanica e dall’ingegneria edile e negli anni 80 includeva anche figure provenienti dall’ingegneria informatica, nei decenni successivi, ha iniziato a rivolgersi sempre di più ad altri profili.
Il momento del cambiamento
Il cambiamento definitivo arriva nel 2021, anno in cui lo stesso PMbok del PMI®, (settima edizione del testo ufficiale del Project Management) si è evoluto uscendo dai classici schemi, o meglio, “processi” e andando a diventare un punto di riferimento basato su “principi” ed inclusivo di altri profili, non necessariamente “tecnici”.
Il Project Management amplia la sua platea
Il PMbok 7 del PMI®, infatti, non solo ha ampliato il suo campo di operatività a tutte le tipologie di progetti, non escludendone nessuna, ma oggi si rivolge a tutte le figure professionali coinvolte in un progetto e non più ad una sola figura spesso puramente ingegneristica o informatica. Inoltre, nel risultato, l’attenzione non è più rivolta a un mero “deliverable” ma, citando lo stesso testo “il PMI®, è definito un sistema di trasferimento del valore è un insieme di attività strategiche volte a creare, sostenere e/o far avanzare un’organizzazione” e ancora : “Portfolio, programmi, progetti ed operations possono fare tutti parte del sistema di un’organizzazione per il trasferimento di valore”.
Il Project Management, in sintesi, ha ampliato la sua platea e prestato attenzione a nuovi ambiti o meglio “domini”, da questo si evince una migliore adattabilità a scenari sociali, storici ed economici inimmaginabili fino a due anni fa.
Questa evoluzione è inoltre frutto di una sua diffusione ormai radicalizzata in tutti i settori economici e sociali che puntano ad ottenere sempre migliori performance per qualsiasi tipologia di progetto ed a gestire le proprie attività adattandosi a tempi e richieste che seguono nuove logiche di mercato.
Possiamo affermare con certezza che il Project Management rappresenta ormai il presente, non più il futuro, ed oggi lavorare per progetti in modo “organizzato, con applicazione di corrette metodologie e inclusivo” è un obbligo per le aziende che vogliano fronteggiare i nuovi scenari economici, attuali e in divenire.
Metodologie di Project Management anche per gestire i Fondi del PNRR
Per capire, realmente, quale sfida attende le aziende oggi è sufficiente considerare i fondi messi a disposizione per le attività progettuali dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’utilizzo delle metodologie di Project Management da parte delle unità produttive sia private che pubbliche potrà sicuramente rappresentare un elemento di distinzione per accedere ai Fondi Europei. Ad avvalorare questa affermazione c’è lo stesso documento di presentazione del PNRR che termina con questa frase: L’Italia deve combinare immaginazione, capacità progettuale e concretezza, per consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale (Tratto dal PNRR – Mario Draghi).
Tutti i profili possono specializzarsi per diventare Project Manager
A fronte di questa evoluzione delle metodologie di Project Management e delle sfide che attendono le aziende con conseguente incremento della richiesta di figure specializzate in Project Management, possiamo affermare, dunque, che chiunque oggi può essere un Project Manager?
La risposta è sì: con qualsiasi titolo di studio universitario e profilo professionale manageriale è possibile formarsi e specializzarsi per acquisire competenze e metodologie specifiche per gestire progetti di varia natura, con l’utilizzo di strumenti e software dedicati.