Donne che ci ispirano: 10 domande a donne manager
Giovanna Cerbone
“La propria strada va progettata e costruita ogni giorno, affrontando le difficoltà delle salite, le insidie delle curve e gli agi delle discese.”
Ciao, presentati ai nostri lettori. Raccontaci di te, chi sei, cosa fai e come sei riuscita a raggiungere la tua posizione lavorativa attuale?
Sono una donna socievole, solare e grintosa; sorridendo, attribuisco queste caratteristiche alle mie origini napoletane. La mia passione principale è la Nautica, amo andare in mare anche se non possiedo una barca di mia proprietà. Sport preferiti basket e calcio. Nel mio tempo libero amo ballare e leggere. Sono particolarmente interessata alle costruzioni Idrauliche, soprattutto Dighe; tanto da spingermi a cambiare il mio percorso universitario, passando dall’ingegneria chimica a quella civile indirizzo idraulica. Questa passione mi ha portato, da neolaureata, a vincere un concorso con la regione Campania per un progetto sulla gestione delle acque in Francia, specificatamente sul fiume Jalle de Blanquefort.
Nonostante le difficoltà con la lingua francese, ho dimostrato la mia competenza e mi sono conquistata la stima dei colleghi, curando lo studio dell’interazione tra la diga e il fiume. Al rientro in Italia, ho lavorato temporaneamente presso l’autorità di Bacino, per poi essere assunta come assistente tecnico di cantiere in una Impresa di Costruzioni. Ho contribuito alla realizzazione delle vasche di accumulo sul monte Sarno e agli interventi di mitigazione del rischio idraulico nei Comuni di Tramonti e Maiori.
Successivamente, ho gestito i cantieri per la realizzazione della rete di distribuzione del gas metano nei comuni di Vico Equense e Latina. In seguito, ho lavorato nel mio primo cantiere autostradale, scoprendo il fascino della Direzione Lavori. Oggi, nel ruolo di Direttore dei Lavori e Project Manager, mi occupo della gestione dei cantieri autostradali e delle commesse di riferimento, pianificando controllando e monitorando costantemente il rispetto dei costi e dei tempi, sia per la gestione dei contratti di esecuzione dei lavori e sia in riferimento alla gestione delle risorse relative al mio gruppo di lavoro, nei contratti di servizio con la Committente.
Com’è la tua giornata in azienda?
Come Project manager/Direttore dei lavori seguo diversi progetti in corso e/o in fase di avvio. Di ognuno di essi devo conoscere lo stato di avanzamento (includendo la correttezza di esecuzione nel rispetto della qualità e sicurezza) e le problematiche che potrebbero ritardare le scadenze già condivise con i clienti, sia in termini di esecuzione dei lavori appaltati, sia per la gestione delle risorse in termini di costi e tempi.
Per la gestione di tali attività, nella parte iniziale della giornata, mi dedico innanzitutto al confronto con il mio gruppo di lavoro, con l’Appaltatore e con la Committente nonché con i miei superiori per successivo riscontro sull’operato in termini di applicazione delle procedure aziendali e di performance ottenute. Nella seconda parte della giornata, non tralasciandone l’importanza, anzi, mi concentro sulle attività operative (verifiche e controlli sia documentali che in cantiere, relazioni, varianti, presentazioni o tabelle di riepilogo dei dati ecc..).
Quanto ti si addice la definizione di “donna in carriera”?
Più che “donna in carriera” mi ritrovo nella definizione di “professionista in carriera”. In questo senso, mi ritengo capace di superare con forza e determinazione ogni ostacolo, perseguendo l’obiettivo prefissato fino al raggiungimento. Porto avanti la mia leadership seguendo i principi di indipendenza, empatia, gentilezza e grande perseveranza. Penso, e spero, siano queste le caratteristiche che mi permettono di lavorare in modo coeso e armonico con il mio gruppo. Sicuramente ottenere i suddetti risultati ha un prezzo, nel mio caso ha significato piena dedizione al lavoro, in qualche occasione dovendo rinunciare al tempo con i miei cari o a progetti privati.
Secondo la tua esperienza, c’è bisogno oggi di acquisire competenze in leadership femminile? e la leadership femminile è diversa da quella maschile?
Direi che non si tratta di acquisire competenze in leadership femminile ma piuttosto di dare pari opportunità ed occasioni di accesso alla formazione sul tema leadership a tutte le persone in azienda.
Sicuramente ci troviamo a confrontarci ancora oggi con ruoli spesso, e purtroppo, stereotipati a danno di tutti a prescindere dal genere. È innegabile che gran parte della classe dirigente sia ad oggi rappresentata da figure professionali di sesso maschile. Mi piacerebbe vedere un percorso di educazione/formazione sui bias inconsapevoli, in modo che le caratteristiche più spesso associate al genere femminile non vengano percepite come debolezze.
Le aziende, quindi, devono farsi promotrici di un cambiamento culturale, volto all’accettazione delle differenze attitudinali di ogni individuo e alla valorizzazione della diversità.
È stato infatti grazie ai cambiamenti sia organizzativi che culturali dell’azienda di cui faccio parte, e grazie ad alcuni corsi di formazione specifici sul tema seguiti anche con voi di Executy, che ho avuto modo di rafforzare le mie doti di leadership, imparando a guardare avanti e oltre, ad ascoltare e a comunicare in maniera proattiva ricercando le possibilità di cambiamento in positivo. Ho lavorato sulla mia forma mentis, lasciando spazio al mio intuito, alla mia energia creativa ed alle mie emozioni.
Nel corso della tua carriera hai notato una riduzione del gap uomo donna in termini di retribuzione e opportunità?
Ad oggi la situazione non è totalmente paritaria. Ho visto, e vedo, degli avanzamenti in tal senso ma abbiamo ancora un pochino di strada da percorrere. Ritengo potrebbe dipendere da un retaggio culturale ormai antiquato ma, ahimè, ancora molto radicato. Nella quotidianità lavorativa, soprattutto nel ruolo di leader, mi sforzo di non cadere vittima di quegli stessi stereotipi che potrebbero avermi danneggiato in passato e di dare visibilità assolutamente paritaria ed equa a tutte le persone che lavorano nel mio team. Sta a tutti noi, indistintamente dal genere, battersi per l’equità salariale e in termini di opportunità di carriera.
In questo momento qual è il tuo obiettivo prioritario?
Il mio obiettivo oggi è impegnarmi affinché il mio percorso lavorativo evolva oltre la Direzione Lavori. Cerco di svolgere il mio lavoro sempre con la massima dedizione, e forse anche di più, nel rispetto del ruolo che mi viene assegnato.
Dopo molti anni in cui ho svolto con passione e determinazione la mansione di Direttore dei Lavori, e oggi anche se contestualmente svolgo il ruolo di Project manager, sento la necessità di nuovi stimoli e il desiderio di affrontare nuove sfide professionali, magari ricoprendo in azienda posizioni di maggiore responsabilità e visibilità. Mi auguro che l’azienda si accorga di queste mie esigenze e si adoprerei affinché il nostro rapporto lavorativo possa durare per tanto tempo ancora.
Che cosa ti rende fiera?
Sono fiera degli obiettivi raggiunti con sacrificio e dedizione. Ho realizzato, per ora parzialmente, quello che mi ero prefissata: non è piovuto dal cielo, me lo sono conquistato con grandissima fatica. Ho imparato a condividere i successi tenendomi sulle spalle le difficoltà. Ho cercato sempre di tenere i miei gruppi di lavoro compatti e armonici. Infine, sono fiera per essere rimasta sempre coerente anche prendendo decisioni impopolari e non temendo di espormi. Non ho dimenticato di mettere al primo posto i valori del codice etico e per questo ringrazio la mia famiglia, per avermi trasmesso tale passione ed integrità.
Quale consiglio daresti alle donne del futuro che vogliono seguire la tua stessa carriera?
I consigli che sento di dare a chi vuole seguire la mia stessa strada sono quelli che mi ripeto ogni giorno: fare sempre qualcosa che piace o, qualora non se ne abbia l’opportunità, trovare nelle occasioni che si presentano sempre qualcosa che può piacere, senza accontentarsi. Tutto ciò non prescinde dal lavorare duramente per ottenere ciò che si desidera, partendo dalle basi e facendo tanta “gavetta”; l’autorevolezza si ottiene con le competenze. Occorre essere consapevoli del fatto che, di sconfitte ce ne potranno essere tante e i fallimenti sono opportunità per imparare qualcosa di nuovo, poiché l’ottenimento degli obbiettivi dipende dalla propria determinazione e dalla capacità di reagire agli insuccessi.
Hai un sogno nel cassetto?
Nonostante l’età e l’assenza di una famiglia, il mio sogno nel cassetto è ancora legato al lavoro. Sono ormai anni che lavoro in ambito autostradale ma il solo pensiero di poter realizzare un giorno una grande diga mi emoziona. Concentrarsi su un sogno legato al lavoro mi permette di credere che sia realizzabile, poiché dipende interamente dal mio impegno e dalle mie capacità.
Come si individua la propria strada?
Seguendo le proprie passioni e seguendo l’istinto.
La propria strada va progettata e costruita ogni giorno, affrontando le difficoltà delle salite, le insidie delle curve e gli agi delle discese. Ogni tanto per raggiungere la meta serve percorrere qualche tragitto alternativo, tenendo sempre in considerazione che la meta non è solo la destinazione da raggiungere, ma anche la benzina dei nostri motori. Pensare ai traguardi ci dà la forza ed il coraggio per affrontare il viaggio.