Come scrivere il curriculum perfetto? È una domanda che molte persone ancora si pongono.
Il curriculum vitae è un documento essenziale per chiunque voglia candidarsi ad un’offerta di lavoro o alle selezioni per un Corso o un Master.
Al termine degli studi, tutti abbiamo per prima cosa redatto un primo curriculum, aggiornandolo poi nel corso degli anni e del susseguirsi di esperienze formative e lavorative.
Siamo sicuri che il curriculum presente sul nostro laptop sia redatto in modo adeguato? Che sia “perfetto”?
Può accadere che si dia per scontato sapere cosa sia un curriculum e come debba essere scritto. Nella realtà dei fatti i recruiters continuano a interfacciarsi con curricula, seppur manageriali, di difficile lettura, spesso troppo tecnici per le loro competenze umanistiche, troppo confusi e prolissi, a volte con foto non opportune e con dati anagrafici difficili da individuare.
Non è raro che in questi casi, un recruiter con centinaia di curricula da analizzare in poco tempo, non rilevi a “colpo d’occhio” le competenze che interessano e così metta in secondo piano o peggio valuti negativamente una candidatura. Inoltre, altro aspetto di cui tenere conto, oggi spesso, una prima selezione dei curricula avviene in modo automatico con l’utilizzo di software dedicati e programmati per cercare parole chiave, così può accadere che se un curriculum non le presenta in modo evidente, si rischia di essere messi in secondo piano o non correttamente ammessi a delle selezioni.
Il termine curriculum deriva la latino e nello specifico deriva dal verbo correre, ed è questo che il curriculum deve rappresentare per un Manager, la corsa che facciamo nella nostra vita accademica e professionale, con un pubblico (i recruiters) che ci osserva mentre corriamo e che decide se permetterci di raggiungere un determinato traguardo.
Questa definizione deve darci la consapevolezza di quanto sia importante mostrarci correre nel modo corretto, senza deviazioni, senza perderci e con la giusta consapevolezza delle mete che ci attendono.
Compresa la rilevanza di questo aspetto possiamo lavorare nel modo giusto per stendere o aggiornare il nostro curriculum.
Le regole di base
- CHIAREZZA, ORDINE ED ESSERE CONCISI
Scegliere un layout chiaro e semplice. Studi dimostrano che un selezionatore dedica dai 6 ai 31 secondi per la lettura di un curriculum, per questo occorre che le informazioni siano in ordine, chiare e concise. Per chi decide di candidarsi a posizioni legate al settore pubblico è suggerito il classico formato europeo, sconsigliato invece a chi vuole essere più creativo ed aggiungere informazioni che non è possibile inserire nella griglia standard presente in questa tipologia di formato.
- DATI ANAGRAFICI E PERSONALI IN EVIDENZA
Inserire i dati anagrafici e di contatto come prima informazione, inserire un recapito telefonico sempre raggiungibile ed email di frequente utilizzo, inserire i propri contatti social professionali come LinkedIn, eventuale Blog o Sito;
- PARLARE BREVEMENTE DI SE’ E DEI PROPRI OBIETTIVI
Personalizzare il proprio curriculum inserendo nello spazio compreso tra l’anagrafica e le esperienze lavorative, una breve descrizione del proprio profilo personale e breve descrizione degli obiettivi professionali;
- INSERIRE ATTIVITA’ LAVORATIVE PERTINENTI
Le esperienze lavorative vanno inserite sempre dalla più recente in poi; è fondamentale indicare oltre all’Azienda anche il ruolo professionale e le attività svolte. Non è necessario indicare anche attività lontane nel tempo e non in linea con le ultime attività più professionalizzanti;
- INSERIRE I TITOLI DI STUDIO DAL PIU’ IMPORTANTE
Dopo le esperienze lavorative inserire la propria formazione indicando per primo il titolo di studio più importante (Dottorato, Master, Università, Diploma). A seguire indicare la frequenza di eventuali corsi di aggiornamento, partecipazione a seminari, convegni, pubblicazioni. (Il recruiter non deve cercare tra le pagine del curriculum per capire se il candidato è laureato o meno);
- COMPETENZE LINGUISTICHE E INFORMATICHE
Competenze linguistiche classificate secondo lo standard europeo (QCER) anche se non formalmente certificabili, competenze informatiche avanzate (utilizzo di software specifici o avanzati (è ormai dato per scontato l’utilizzo del pacchetto office e la navigazione internet);
- FOTO SI’ O NO?
Foto sì o foto no? La foto non è obbligatoria, ma qualora si decida di inserirla deve essere dimensionata in modo corretto, salvo che non sia per particolari ruoli, e deve essere rigorosamente professionale;
- HOBBY SI’!
Hobby sì o Hobby no? Hobby si, dedicando uno spazio minimo, questi possono essere utili per il recruiter per fornire elementi aggiuntivi anche se non strettamente professionali e completare una prima conoscenza del candidato.
- NON PIU’ DI 3 PAGINE
Note tecniche: il curriculum non deve superare le tre pagine, i profili senior possono creare degli allegati qualora ci sia la necessità di approfondimenti.
- AGGIORNATO E CON PRIVACY
Il curriculum deve essere sempre aggiornato, sottoscritto e riportare la dicitura che autorizza al trattamento dei dati personali ai fini della ricerca e selezione del personale.
Gli errori da non commettere
- Essere eccessivamente tecnici: spesso il recruiter ha una formazione umanistica ed eccessivi tecnicismi possono rendere il curriculum di difficile lettura; in sede di colloquio si avrà la possibilità di evidenziare le proprie competenze tecniche.
- Essere troppo prolissi nelle descrizioni: non è necessario aggiungere delle informazioni tecniche e ridondanti, né utilizzare espressioni tecniche specifiche di determinate realtà aziendali e non ufficiali nelle definizioni aziendali comuni;
- Non allegare al curriculum scansioni o foto delle attestazioni conseguite (Laurea, Master, Specializzazioni o titoli vari);
- Non inserire un elenco di pagine di proprie pubblicazioni; è possibile invece creare un allegato del curriculum con le proprie pubblicazioni.
- Non inserire un elenco di pagine dei clienti gestiti con descrizione dei singoli lavori svolti per ogni cliente, ma creare un allegato con l’elenco dei clienti e gli approfondimenti.
- Non dare per scontata la correttezza di quanto riportato nel curriculum, ma ricontrollare con attenzione, migliorando la punteggiatura, escludendo la presenza di eventuali refusi o imprecisioni.
Come rendere il curriculum perfetto per avanzare di carriera
ATTENZIONE ALLA FORMA
Attenzione meticolosa alla forma, punteggiatura ed utilizzo di parole evidenziate; controllare l’omogeneità della persona utilizzata nelle frasi del curriculum e che non si cada dell’errore dell’utilizzo di prima e terza persona, che il font sia sempre il medesimo e che la punteggiatura e le parole evidenziate possano rendere più semplice e rapida la lettura del curriculum. Utilizzare un linguaggio che sia professionale ma non saccente.
PERSONALIZZARE IN BASE ALL’OFFERTA PER CUI CI SI CANDIDA
Il curriculum deve essere personalizzato e adattato alla posizione lavorativa per la quale ci si candida: il recruiter deve poter leggere nelle righe del curriculum un’affinità tra il candidato ed il ruolo per il quale si effettua la selezione; per raggiungere questo risultato è fondamentale l’utilizzo di “parole chiave” ossia utilizzare termini presenti nella Job Description;
EVIDEZIARE PUNTI DI FORZA
Dare importanza, nella descrizione delle proprie attività professionali, agli obiettivi raggiunti e non solo al ruolo, mettendo in evidenza i propri punti di forza. Evidenziare i risultati ottenuti in precedenti esperienze al fine di poterli associare a quelli che potrebbe desiderare l’azienda per la quale ci si candida;
EVIDENZIARE HARD E SOFT SKILLS
Trasmettere, inserendole in punti opportuni del proprio curriculum, le proprie Hard Skylls (competenze tecniche, misurabili e certificate) e Soft Skills (competenze trasversali, Team working, Leadership, intelligenza emotiva, problem solving).
REVISIONARE
Chiedere un parere ad una parte terza obiettiva, che possa fornire un feedback sulla percezione finale del curriculum nel suo insieme per poter migliorare eventuali aspetti che il candidato non sia in grado, in quanto soggettivamente coinvolto, di percepire.